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Rosanna Morace

Rosanna Morace, Professoressa associata in Letteratura italiana presso l’Università degli studi di Sassari, è stata Ricercatrice di tipo a) e b) presso La Sapienza Università di Roma, e assegnista di ricerca e professore a contratto presso vari Atenei italiani. Suoi principali campi d’indagine sono la letteratura italiana translingue, il romanzo ipermoderno e il global novel, la Letteratura dell’esilio e del dispatrio, ai quali ha dedicato numerosi contributi oltre a specifiche monografie, da Letteratura-mondo italiana (2012) fino alla recente Il prisma, l’uovo, l’esorcismo. Meneghello e il dispatrio, 2020. Sta attualmente curando, per l’«Edizione Nazionale dell’Opera omnia di Luigi Pirandello», i volumi La mosca  e Il viaggio delle Novelle per un anno (già usciti in ed. Oscar Mondadori); e sta lavorando a un progetto di Ateneo, di cui è responsabile, dal titolo «Strapparsi di dosso il fascismo». Il ruolo della retorica e della pedagogia di regime nella formazione della generazione del Ventennio. Ha inoltre pubblicato numerosi studi, anche a carattere filologico, sull'epica rinascimentale, con particolare riguardo alle figure di Bernardo e Torquato Tasso e alla lirica spirituale durante l’epoca del Concilio di Trento, tra cui i volumi Dall’«Amadigi» al «Rinaldo»: Bernardo e Torquato Tasso tra epico ed eroico; e l'edizione critica «Salmi penitenziali di diversi eccellenti autori» (Giolito, 1568). Ha vinto il Premio Tasso 2008.

Nell’ambito del progetto, si concentrerà sul rapporto tra la letteratura italiana translingue e il global novel, per confrontare gli effetti narrativi e le proposte culturali dello sguardo straniero, inteso in duplice accezione: lo sguardo straniero infatti, non è, di per sé, garanzia di una proposta transculturale, e può essere esso stesso proteso verso l’omologazione, alla ricerca di un'integrazione che appiattisca le differenze, piuttosto che valorizzare la specificità del proprio sguardo dislocato. Parallelamente, lo sguardo sull'altro può conservare il retaggio di un approccio culturale egemonico, tendente ad assimilare l'altro e a non preservarlo come altro da sé. Avvalendosi dell'approccio postcoloniale e imagologico, si analizzeranno una serie di case studies (almeno tre) nel principale intento di chiedersi come il patrimonio culturale europeo si sta evolvendo, e di identificare nuove narrazioni e negoziazioni dell'identità europea.