Albania casa mia

Opera performativa - monologo
Regista
Produzione
Anonima Teatri / Twain Centro Produzione Danza
Anno
Durata
60 minuti
Lingua
Italiano
Tags

25 febbraio 1991: nell’Albania di quegli anni vige uno Stato in cui il regime comunista è collassato e il malcontento del popolo si traduce in manifestazioni, distruzione dei simboli dittatoriali ed esodi di massa, dopo quarantacinque anni di limitazioni e controlli, per primo quello di Brindisi. Proprio a Brindisi, sbarca il trentenne Alexander Toto, scappato da Valona a bordo del peschereccio Miredita (“Buongiorno” in albanese), cui si accompagna un bambino di soli 6 mesi, Aleksandros Memetaj. Aleksandros racconta le sue esperienze italiane, da cittadino italiano tra gli italiani, da bambino tra i bambini, ma sempre da diverso tra gli uguali. Episodi di razzismo e bullismo, infatti, accompagnano interamente la sua crescita e il suo ambientarsi a Fiesso D’Artico, un piccolo paese di settemila anime tra Padova e Venezia. Racconto delle vicende di due personaggi inizialmente distinti, Alexander e Aleksandros, padre e figlio, Albania casa mia è la narrazione di una vicenda universale cadenzata dagli sforzi economici per la partenza, le difficoltà e la paura del viaggio, le umiliazioni e la stanchezza all’arrivo sofferta da entrambi i protagonisti, che amano la propria terra ma al contempo la odiano e per questo ripongono le loro speranze nella nuova patria, non senza patire il sentimento, forte, della lontananza.