Una famiglia di immigrati di origine indo-mauriziana è alle prese con un evento cruciale: il Padre deve recarsi in Comune per il conferimento della cittadinanza italiana. Ma questa occasione di festa si trasforma presto nel rischio, ricco di tensione, di un esame sociale che mette alle corde l’intera famiglia. In particolare Raoul, il figlio, è combattuto tra la necessità di aiutare il padre e la frustrazione di sapersi ancora “straniero”. La somiglianza fisica col Padre, a cui fa da riferimento amaro il titolo della pièce, simboleggia per Raoul il marchio del disagio e del servilismo della propria famiglia in Italia. Nonostante le destabilizzanti apparizioni del giovane vicino di casa, Vikram, e le ripetute preghiere della Madre al dio Ganesh, sarà la collega di Raoul, Laura, a dispetto della diffidenza verso gli Italiani, a portare una energia diversa nella casa di solito preclusa. I temi del disagio linguistico e della difficoltà di integrazione sono rappresentati nelle scene di apertura e di chiusura, dove il riferimento metaforico alla “bambinanza” della famiglia è il segno della condizione di inferiorità, inerme e ingenua, in cui tutti i membri della famiglia si sentono per destino avvolti.