Un film africano realizzato con il contributo artistico di maestranze europee (musica, fotografia, montaggio), al di fuori però di ogni logica colonialista. Yaaba è il racconto, ambientato in un villaggio africano, dell’amicizia di due ragazzini per una vecchia emarginata dalla comunità e considerata una sorta di strega. Bila, sveglio ragazzetto di un villaggio del Burkina Faso, prova simpatia e affetto per Sana, un'anziana donna che vive sola, relegata ai margini della comunità dagli abitanti, poichè ritenuta una strega. L'animo di Bila, ancor libero da pregiudizi e paure, avverte infatti la pretestuosità della "patente" di strega, affibbiata dai compaesani all'innocua donna e la difende dalle accuse infondate di maleficio, provandone la falsità. Punito severamente a causa del suo coraggioso dissenso, Bila non cessa di proteggere l'infelice donna: ruba per lei del cibo, le tiene compagnia, ne ascolta le storie, la chiama affettuosamente "yaaba" (nonna), l'aiuta a ricostruire la povera capanna, incendiata per scaramanzia dai superstiziosi paesani e riesce a comunicare anche alla piccola amica Nopoko la propria simpatia per Sana.